Rifugio Vittorio Sella

Località Conca di Lauson - Cogne (AO)

 

Codice Sentiero Segnavia 18 - Alta Via 2
Partenza Valnontey - Cogne (AO) - 1666 m slm
Arrivo Rifugio Sella - 2584 m slm
Dislivello 918 m
Difficoltà E (vedi scala difficoltà)
Tempo 2h 30 m
Disponibilità di acqua free
Non c'è possibilità di approvvigionarsi di acqua durante il tragitto, ma arrivati al rifugio è disponibile una fontana che risolve il problema per tutta la permanenza.
Note Attenzione: in Val d'Aosta i segnavia dei sentieri sono gialli con scritte nere. Se tondi indicano sentieri locali, se triangolari indicano un'Alta Via. Si possono trovare anche contemporaneamente come in questo caso. Vedi Segnaletica.

Potete scaricare la descrizione di questa escursione da qui --> 

 

Agosto 2010

Arriviamo nella frazione di Cogne denominata Valnontey di buon'ora e lasciamo la macchina nell'ampio parcheggio che troviamo appena entrati in paese. Il sentiero che stiamo per percorrere era in pratica la vecchia strada di caccia del Re Vittorio Emanuele II. Solo un tratto non è più percorribile perchè instabile, ma rimpiazzato con un altro percorso.

Costeggiamo il torrente Valnontey, attraversiamo il ponticello di legno che ci porta sull'altra sponda e ci incamminiamo per la strada asfaltata in salita di fianco al ristorante.

 

         

 

 

Al termine della salita troviamo subito a sinistra le indicazioni per il sentiero. A noi interessa il numero 18, che a sua volta si divide in diverse varianti indicate da 18A a 18D.

 

Il primo tratto costeggia il Giardino Alpino "Paradisia" e ci porta ad imboccare una comoda mulattiera all'interno di un lariceto. Nelle foto ecco segnata anche l'Alta Via 2 sul sentiero.

 

           

 

 

Si sale poco a poco e nel frattempo ci godiamo bellissimi scorci della valle sottostante. Dovremmo notare in questo tratto che ad un bivio la strada è sbarrata. Da qui iniziava infatti il sentiero originale che da qualche anno è stato interdetto al pubblico.

 

 

Arriviamo così al Ponte delle Thoules sul torrente del Gran Lauson e da qui comincia quella che è oggettivamente la parte più dura di tutto il tragitto. La pendenza è notevole e il sentiero è su placche rocciose interrate. Per aiutare l'avanzata ci sono numerosi gradini con tronchi di legno fissi e scale di pietre posizionate ad hoc. Volendo, ove possibile, si può cercare anche di camminare sull'erba.

 

          

 

A 2224 m giungiamo all'Alpe Pascieux, un agglomerato di baite in legno e pietra diroccate. Intanto la salita continua sempre duramente.

 

   

 

Finalmente dopo un po' si comincia a intravedere la fine di questo tratto e fa capolino il sentiero che ci attende sull'altro versante della vallata. Dopo aver scollinato e dopo una breve discesa superiamo una passerella in legno e ci portiamo sulla mulattiera che si ricongiungerà con l'antico sentiero di caccia. Mulattiera decisamente meno ripida e molto comoda.

 

     

 

 

Si giunge così all'alpeggio del Gran Lauson a 2506 m. Si trascura il sentiero che porta a questi edifici e si gira a destra per il rifugio.

A questo punto manca solo un piccolo sforzo. Si giunge poco dopo al Casotto del Lauson 2588 m e subito dopo al Rifugio Vittorio Sella.

 

La nostra gita, dopo aver pranzato, prosegue girovagando in lungo e in largo per la valle. C'è solo l'imbarazzo della scelta. I nostri target sono marmotte, camosci e stambecchi. Le prime non tardiamo ad incontrarle. Sono ovunque. Eccole fare capolino dalle tane o sui massi, con estrema circospezione ed emettendo il loro tipico fischio. Un buon punto di osservazione è un masso dietro al bar del rifugio.

 

        

 

 

Optiamo di prendere il sentiero 18B che ci porta al Laghetto del Lauson. Qui in tarda serata potremmo anche vedere gli stambecchi, ma siamo sfortunati. Solo per ora.

 

 

Tornati al rifugio, dopo le 18.30 ecco arrivare ad abbeverarsi nel torrente di fianco al rifugio alcuni camosci.

 

          

 

La giornata termina qui. Si cena e si va a riposare. L'indomani la colazione comincia nel migliore dei modi: dalla finestra della sala ristorante del rifugio vediamo arrivare un gruppo cospicuo di camosci. Subito dopo ci prepariamo per ritornare al laghetto Lauson. Dobbiamo ancora vedere gli stambecchi. Per fortuna una volta arrivati constatiamo che non c'è anima viva. C'è una calma immensa.

In una piccola radura ecco i camosci visti a colazione che pascolano tranquilli. C'è anche una mamma col piccolino.

 

      

 

     

  

 

 

Di stambecchi però neanche l'ombra. Dove saranno? Sicuramente più in alto. E allora scarpiniamo sul versante a destra del lago (con il lago alle spalle). In pratica usciamo fuori sentiero, ma pur prestando molta attenzione non ci sono grosse difficoltà. Individuiamo un punto meno roccioso e andiamo su. In cima ecco la nostra ricompensa. Sua maestà lo stambecco. Posiamo i bastoncini e ci avviciniamo con tutta calma e rispettoso silenzio. Sta dormendo, o almeno così pare, e alza la testa solo quando gli siamo vicini. E' tranquillo, probabile sia abituato a visite umane.

 

        

 

 

Dopo 20 minuti di contemplazione ci alziamo per vedere se ci sono altri esemplari nei paraggi. Infatti ecco da lontano due corna maestose. E' uno stambecco che si sta dirigendo verso un altro lago che prima non avevamo notato.

 

        

 

          

 

 

La nostra splendida gita purtroppo sta volgendo al termine. Salutiamo i nostri amici animali e riprendiamo la via del ritorno. Sono stati solo due giorni, ma sicuramente più ricchi e pieni di tante vacanze durate settimane!