Il sentiero si svolge tutto su strada poderale comodissima e molto larga,sta a voi la scelta se farla tutta o tagliare per le tracce del vecchio sentiero che vi consentono di accorciare di molto, anche se con piu’ fatica, la strada al rifugio. Appena partiti, complice anche la bellissima giornata , ci troviamo subito davanti a sua maestà il Cervino, che ci accompagnerà per tutto il tragitto. E’ già visibile da qui la sagoma del rifugio che all’apparenza sembra molto vicino.
|

|
Salendo si incontrano dapprima un ristorante chiamato Resto-grill Le Clochards, poi al primo bivio, passando alla nostra destra, sotto una sbarra di ferro, si incontrano subito dietro, una cappelletta degli alpini, e poi attaccato, un ristopub che consigliamo soprattutto al ritorno dove ci si puo’ dissetare , rilassarsi e godersi uno splendido panorama.

Si segue sempre salendo il sentiero 13 EE ( è impossibile sbagliare viste le dimensioni della strada) a tratti si possono fare dei tagli su sentiero , importanti quando la poderale segue veramente di molto il profilo della montagna, allungando di tanto il cammino.

|
Dopo un primo piccolo ponticello si prosegue fino ad incontrare un bivio del vecchio sentiero chiamato 12 EE, si prosegue tenendo la destra e dopo qualche tornante si attraversa il ponte sulla cascata del torrente Porteiller.
|
 |

|
Come in altre occasioni si possono fare incontri molto interessanti e simpatici.

|
Salendo intanto si apre il panorama su Cervinia. |

|
Proseguiamo e incontriamo alcuni ruderi ma il panorama intorno ce li fa dimenticare subito, la visuale sul Breithorn e l’ormai imminente rifugio è spettacolare.

|
Dopo circa 2 ore e 15 min per 5 km e 800 metri, si raggiunge a quota 2810 mt il Rifugio Oriondè Duca Degli Abruzzi, ristrutturato a nuovo nel 2010, primo punto di appoggio per gli alpinisti che tentano la scalata alla Vetta. Fino a qui il dislivello da Cervinia è di e 800 mt circa (vedi profilo altimetrico nella tabella). A pochi metri dal rifugio ci sono i laghetti dell’Oriondè III, subito dietro e Oriondè I sul lato sinistro.


|
Da qui se si vuole si può proseguire verso la Croce di Carrel imboccando sempre il sentiero 13EE sulla sinistra del rifugio passando davanti ad un crocefisso a fianco del Lago.

Da questo punto anche se per soli 820 mt di lunghezza il terreno diventa a sfasciumi, e bisogna semplicemente fare attenzione a non scivolare.

|
Alcune segnalazioni ritengono l’ultimo tratto un sentiero EE ma io penso che non ci sia nulla di complicato se non quello di doversi sapere un po’ orientare visto che qui le segnalazioni per la Croce risultano assenti e bisogna avere colpo d’ occhio per individuare i vari ometti sulle rocce che ci indicano la giusta direzione. Attenzione a non scivolare nell’unico tratto un po’ brutto prima della croce, ma assolutamente non esiste nulla di pericoloso, anche se in montagna l’attenzione è sempre la prima regola.
|

|
Dopo l‘ultimo passaggio ed un ultimo piccolo sforzo di un paio di minuti, a circa 140 metri di dislivello dal rifugio e 20 min di cammino, ecco in una nicchia nella roccia, il monumento dedicato a J.A. Carrel, morto di fatica dopo aver condotto in salvo la sua cordata durante una bufera. Morì coraggiosamente, così come era vissuto, scendendo dalla sua montagna: dopo aver lottato duramente contro un'interminabile tempesta, trasse in salvo il suo cliente, il giovane musicista torinese Leone Sinigaglia, e il portatore Carlo Gorret, e infine cedette allo sfinimento. Nel punto in cui Carrel spirò è stata collocata una croce dedicata alla sua memoria, la cosiddetta Croix Carrel.

Lo spettacolo merita alcune foto di rito sul panorama dei monti circostanti: dal Plateau Rosà (3480 mslm), Testa Grigia, Colle del Teodulo (3302 mslm), Corno del Teodulo (3458 mslm), Furggen (3492 mslm), La Forclaz (3279 mslm), Colle del Breuil (3325 mslm) fino al Monte Cervino-Matterhorn (4478 mslm).

|